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“Il segreto della Libera Muratoria è inviolabile per sua propria natura, perché il libero muratore che lo conosce, lo conosce soltanto per averlo indovinato. Egli non lo ha appreso da alcuno. L’ha scoperto a forza di frequentare la Loggia, di osservare, di ragionare di dedurre”
(Giacomo Girolamo Casanova, “Memorie”)

SEGNI ESTERIORI DELLA MASSONERIA

I segni esteriori, intesi come quelle cattedrali, opere d’arte, documenti, fatti storici, che ci permettono di ricostruire o meglio tracciare un primordiale perimetro delle origini storiche della Massoneria e riportare le principali “tappe” che hanno portato alla fondazione della Massoneria Speculativa o Moderna come noi la conosciamo.

Un tipo di Massoneria che, come vedremo, una volta ereditati termini e strumenti all'interno della muratoria operativa delle antiche corporazioni, ha intrapreso altri percorsi.

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Iniziamo con il tracciare il nostro perimetro di comprensione, partendo da alcune domande che ognuno potrebbe porsi una volta arrivato alle porte del Tempio:

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  • Chi è il massone?

  • Perché si parla di Libera Muratoria e Liberi Muratori?

  • Quali sono le differenze tra la Massoneria Operativa e la Massoneria Speculativa o Moderna?

  • Quando si inizia a parlare di fondazione della Massoneria così come noi oggi la conosciamo?

  • Che cosa è la Massoneria?

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Nell’Oxford Shorter Dictionary[1] un muratore, un massone (mason, in inglese) viene definito come: un costruttore e lavoratore della pietra; un lavoratore che squadra e pone la pietra nella costruzione”. L’origine del termine viene datata a prima del 1200 con il termine machun, lavoratore che costruisce in pietra o mattoni, preso in prestito dal Francese Antico (masson) e dall’antico Alto Germanico (steinmezzo) muratore della pietra, un termine introdotto da quest’ultimi in Gran Bretagna durante l’invasione dei normanni.

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In Gran Bretagna, prima dell’invasione normanna avvenuta nel 1066, le costruzioni erano costituite principalmente in legno, tranne che per alcune abbazie e chiese. Dopo la conquista si verificò, per circa un secolo, un aumento di costruzioni di chiese, cattedrali e castelli in pietra e di conseguenza di lavoratori con abilità particolari nel lavorare con la pietra.

Questi muratori (massoni) si muovevano da un posto all’altro per lavorare su tutti i tipi di grandi progetti edili ed avevano un sistema di segni segreti e parole d’ordine, tramite il quale si riconoscevano tra di loro.

Il motivo di tale segni era dovuto dal tipo di attività esclusiva che svolgevano, conferendogli uno speciale prestigio nell’ambiente, anche in virtù del fatto che, per il tipo di lavoro svolto, erano anche custodi di segreti e principi da tenere circoscritti all’interno del loro ambiente, specialmente in un periodo storico in cui brevetti e diritti d’autore non erano contemplati.

Con lo scopo di difendersi da curiosi, che spacciandosi del mestiere cercarono di rubare i loro segreti, i muratori inventarono un sistema di parole, frasi in codice, segni di riconoscimento e speciali strette di mano. 

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Intorno al 1400 iniziarono a chiamarsi “Liberi Muratori”, appare il termine “Mason” e già nel 1375 si incontra per la prima volta l’espressione “Libera Muratoria” in una annotazione di una riunione di rappresentanti di corporazioni cittadine a Londra, si parla di Freemason.

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Molte sono le teorie sul prefisso “Libero”, ma in generale ci si focalizza principalmente sul suo utilizzo:

  • per tracciare una linea di separazione tra loro, e una “semplice” corporazione di muratori, o gilde, presenti in molte città europee nel dodicesimo secolo sotto la forma di associazioni per tutelare le attività degli appartenenti ad una stessa categoria professionale[2];

  • per rivendicare l’esenzione da qualsiasi controllo da parte delle corporazioni locali delle città, in cui di volta in volta dovevano trasferirsi per effettuare i lavori;

  • per distinguersi dai Roughmason (in Scozia erano conosciuti come Cowan ); muratori “non Liberi” dediti a lavori semplici, come costruire muri solo con pietra grezza non levigata e murare le pietre senza squadrarle; ai Liberi Muratori fu addirittura proibito di lavorare con loro[3].

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Nel libro “Massoneria rivelata agli italiani”[4] viene riportato come nelle corporazioni non veniva ammesso chi “non fosse esente da qualunque servaggio o vassallaggio. Chi voleva essere accettato doveva provare ch’egli non era né servo della gleba, né dipendente in qualunque guisa da alcun feudatario: ch’egli era libero e, di più, figliuolo di liberi”.

 

Dovendo, questi Liberi Muratori, lavorare insieme per anni su uno stesso progetto, spostandosi da un posto ad un altro, tendevano a riunirsi in un luogo prescelto di volta in volta.

Durante il medioevo venivano utilizzate le baracche costruite all’interno dei cantieri, non veniva cercato un luogo ben specifico, l’importante è che fosse costituito da muratori, massoni che si riunivano, il luogo era relativamente importante e prendeva il nome di Loggia[5].

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La Loggia, fisicamente, era un luogo di lavoro coperto, costruito solitamente in legno, pensato per consumare i pasti, riposare durante le pause, proteggere i muratori dalle intemperie e conservare gli attrezzi e i progetti[6]. La composizione di una Loggia era di circa 15 massimo 20 lavoratori, ed era retta da regole per disciplinare l’operato dei muratori come, ad esempio, trattenute sul salario in caso di ritardi sul lavoro o assenze ingiustificate, fino ad arrivare al licenziamento per chi non avesse rispettato i suoi doveri. Nel tempo, il termine Loggia, venne utilizzato anche per indicare il gruppo di muratori insediati in una certa località per svolgere i loro lavori.

 

Il motivo delle loro riunioni non è ancora del tutto chiaro, si suppone che, oltre a soddisfare gli scopi primari, visti sopra, ci fosse anche la necessità di istruirsi e addestrarsi reciprocamente, molte ipotesi convergono sul fatto che: sforzandosi di perfezionare l’architettura primitiva, i primi costruttori dovettero cominciare a studiare i misteri della geometria. Una conoscenza ricevuta dalle caste sacerdotali che, quando ebbero la necessità di costruire un tempio alla loro divinità, dovettero per forza di cose servirsi di muratori e tagliapietre esperti; questi ultimi vennero così iniziati dalla stessa classe sacerdotale a certi segreti e simboli che venivano poi riprodotti nelle costruzioni[7].

 

Così, l’artigiano muratore, fu sempre più erudito degli artigiani di altri mestieri e custode di una “Massoneria Tradizionale”.

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Nel 1602 il re di Scozia Giacomo VI divenne re d’Inghilterra con il nome di Giacomo I, un evento che permise alla tradizione dei templari, rifugiati in Scozia dopo essere stati perseguitati da Papa Clemente V, di trasferire la loro corte a Londra. Nella grande città inglese, nel 1660, i Rosacroce, con il consenso di re Carlo II, istituirono la Royal Society, una prestigiosa accademia scientifica nata per lo sviluppo delle scienze naturali, ispirata dai lavori e dalle idee del maestro rosacrociano Francesco Bacone.

 

In questo periodo, con l’aumentare del numero e delle fama dei muratori e spinti dal frequentare uomini intelligenti che cercavano di penetrare i segreti della natura, alcune Logge londinesi, cominciarono ad accettare membri onorari esterni che non appartenevano al mestiere; nel 1619, ci sono tracce di una London Company of Freemasons che tra il 1654 e 1655 divenne la London Company of Masons, un’organizzazione parallela che permise ad alti esponenti della società progressista londinese, come liberi pensatori, filosofi, ecclesiastici ed esponenti dei ceti più elevati, di essere accolti come “muratori accettati”.

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Come riportato dal nostro Ill.mo e Ven.mo G.M. Fabio Venzi[8], nel suo saggio “Introduzione alla Massoneria”:

 “La nascita della Massoneria Speculativa era un fatto inevitabile, un evento che non poteva che accadere, in una forma o nell’altra…se ne sentiva l’esigenza: l’esigenza di riportare in superficie, di rafforzare e di perseguire correnti filosofico-esoteriche che erano maturate nel corso di diversi secoli e di collegarle con forme metafisiche e rituali che indubbiamente avevano un’origine molto antica”.

 

La distinzione tra Operativa e Speculativa, oltre al modo di essere muratore, può essere fatta risalire anche al rapporto nell’essere più o meno “attivo” nell’istituzione massonica, o anche dalla “tipologia” dei rituali che utilizzavano. Per esempio, mentre l’essere operativo, per i massoni di indirizzo esoterico, consisteva nel trattare temi legati all’esoterismo, per una Massoneria di indirizzo sociale, era essere attenta e contribuire negli interessi della società civile, con iniziative di beneficienza, costruzioni di opere e favorire lo sviluppo e la diffusione dei migliori sentimenti umani.[9]

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Su una cosa gli studiosi sono d’accordo: sulla data della fondazione formale della Massoneria Speculativa, nata il 24 giugno 1717[10].

In questa data, sotto la guida di un protestante francese, Jean-Théophile Désaguliers[11] membro della Royal Society,  3 Logge londinesi; The Goose and Gridiron (L'Oca e La Graticola), The Crown (La Corona), The Apple Tree (Il Melo), e 1 Loggia del Westminster: The Rummer and Grapes (Il Calice e l’Uva)[12],  si riunirono presso la locanda di Goose and Gridirion, in cui era presente James Anderson come Maestro Venerabile e ministro della Chiesa di Scozia, per dare vita ad un organismo di supervisione chiamato Grande Loggia di Londra[13], con lo scopo di associare le Logge massoniche sparse a Londra in un unico organismo, con a capo il Gran Maestro Anthony Sayer dal 1717 al 1718[14].

Nel 1720, George Payne, in qualità di Gran Maestro dopo Sayer, scrisse il Regolamento Generale dei Framassoni, e incaricò il Reverendo James Anderson[15], divenuto Gran Sorvegliante all’interno della Grande Loggia di Londra, di redigere un più completo regolamento di Gran Loggia, dal titolo Costituzioni dei Liberi Muratori, prendendo come riferimento ideale gli antichi manoscritti degli Statuti delle Corporazioni Muratorie allora conosciuti.

A sei anni dalla fondazione, il 17 gennaio 1723, la costituzione di Anderson fu approvata dalla Gran Loggia, raccomandandone l’utilizzo nelle Logge, e stampata per ordine del duca di Montagu[16].

Un'altra edizione della costituzione fu stampata nel 1738 con alcune differenze nella stesura e nelle normative riportate. Nel 1756 e nel 1767 uscirono delle nuove edizioni curate da John Entick; Le Costituzioni dell'Antica ed Onorevole Fraternità[17].

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La Massoneria, come ogni fratello, ha dovuto sgrezzare la sua pietra, per superare la sua iniziale condizione primitiva e caotica, che coinvolgeva le diverse realtà massoniche e le persone al suo interno.

 

Wilmshrust[18] nel suo saggio, “Il significato della Massoneria”, offre uno spaccato molto interessante: “chiunque sia familiare con gli archivi delle antiche Logge sarà portato a conoscenza di tempi in cui ogni elemento di reverenza e dignità sembrava mancare. Le tornate si tenevano nei locali delle taverne. Qualunque la fornitura ufficiale che decorava questi primitivi templi, pipe e boccali figuravano ampiamente tra gli allestimenti non autorizzati”.

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A sostegno di questo racconto, in una delle grandi gallerie di Londra, è appeso un famoso quadro chiamato “Notte” di William Hogarth[19], grande artista e moralista dell’epoca. Nella sua opera, Hogarth, voleva rappresentare una caratteristica scena di quattro momenti della giornata, come quella notturna nelle strade di Londra, da utilizzare come una fotografia della sua epoca.

 

All’interno dell’opera si può vedere come, l’artista, abbia voluto rappresentare lo stato di degenerazione all’interno delle strade notturne e mal illuminate di Londra. Riportando, in primo piano, tra i vari soggetti, la figura di un Gran Maestro ubriaco, barcollante verso casa, con ancora indosso il grembiule e assistito dal custode della Loggia.   

Il quadro sembra rappresentare un periodo in cui l’appartenenza alla Massoneria si configura alla stregua di una moda, di una comunità sociale, semi pubblica, semi segreta, dove farne parte può essere vantaggioso per scopi sociali, per conseguire l’ufficio, l’alto perfezionamento e per indossare un collare di decorazioni; ottenendo una visione letterale, superficiale e storica dell’argomento.

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La Moderna Massoneria Speculativa, sempre secondo: è stata istituita per puntare a quel raggiungimento come possibile per noi e come nostro destino; per indicare quel sentiero dell’auto-perfezionamento a coloro cui importa e che osano percorrerlo.

 

“La Massoneria, dichiara che esiste un sentiero di vita superiore e più segreto, rispetto a quello che normalmente calchiamo, e che, quando il mondo esterno e le sue occupazioni e premi perdono la loro attrazione ai nostri occhi e si dimostrano insufficienti ai nostri bisogni più profondi, presto o tardi lo faranno, noi siamo costretti a voltarci indietro noi stessi, a cercare e, a bussare alla porta di un mondo interiore. Ed è su questo mondo interiore, e sul sentiero verso e attraverso esso, che la Massoneria promette la luce, registra la via, e indica le qualifiche e le condizioni del progresso. Questo è l’unico scopo e intenzione della Massoneria”.

 

Johann Wolfgang Von Goethe[20], suggerisce:

“In casa è bontà, in affari onorabilità, in società è cortesia, nel lavoro è onestà, con gli infelici è compassione, contro l’ingiustizia è resistenza, per la debolezza è aiuto, davanti ai codici è lealtà contro la falsità è smemoratezza, per i felici è compiacimento, per l’umanità è dedizione, con il prossimo è umiltà e tolleranza, al cospetto di Dio è Amore”.

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Per il nostro Ill.mo e Ven.mo G.M. Fabio Venzi, la Massoneria Speculativa:

“Dietro il suo più elementare e ovvio simbolismo, dietro i suoi consigli per la virtù e la moralità convenzionale, dietro le banalità e il frasario pomposo che i compilatori delle sue cerimonie del XVII secolo rivestivano i loro insegnamenti, esiste la struttura di uno schema di iniziazione in un sentiero di vita superiore, in cui solo i segreti e i misteri del nostro essere devono essere appresi”.

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Un sentiero difficile da percorrere, dove solo i più virtuosi possono accedere alla grande ricompensa, promessa ma non dovuta; usando le parole del Vangelo: “Molti sono chiamati, ma pochi gli eletti”.

Note:
[1] Edizione ridotta del monumentale dizionario storico della lingua inglese antica e moderna pubblicato nel 1933.
[2] Eric Ward, “The Birth of Free-Masony”, 1978.

[3] Ferruccio Pinotti, Fratelli d’Italia, Editore BUR, 2007.

[4] Anonimo, “Massoneria Rivelata agli italiani”, Firenze, Forni Editore, 1979.

[5] Ben diverso dalle Logge utilizzate oggi dove si svolgono i nostri lavori, che prendono il nome di Tempio.

[6] In “Genesi della Massoneria” Giorgio Amico riporta come: Nei registri della Fabbrica di York è conservata una lista degli oggetti presenti in Loggia nell'anno 1399: 60 asce di pietra, 1 maglietto grande, 96 ceselli in acciaio, 24 maglietti, 1 compasso, 2 tavole da tracciare, 1 piccola ascia, 1 sega a mano, 1 badile, 1 carriola, 2 secchi, 1 carretto a 4 ruote e 2 più piccoli. Non ci sono squadre, livelle o fili a piombo che si pensa dunque fossero di proprietà dei singoli.

[7] https://freimaurerei.ch/it/le-fonti-della-massoneria/

[8] Fabio Venzi (Roma, 1961) è un sociologo italiano e massone. Scrittore e saggista, Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d'Italia, è stato, riconfermato nel dicembre 2013 alla guida della GLRI per ulteriori sei anni.

[9] https://www.riflessioni.it/

[10] Il 24 giugno 1717, festa di S. Giovanni Battista, che con riferimento ai Vangeli rappresenta simbolicamente una chiave di chiusura di un’epoca e apertura di una nuova.

[11] Scienziato, religioso e massone inglese di origini francesi (1683-1744).

[12] I nomi di tali Logge venivano dai locali presso i quali si riunivano per effettuare i lavori di Loggia.

[13] Premier Grand Lodge o anche Grand Lodge of London.

[14] Secondo i Liberi Muratori di tradizione, della Massoneria Tradizionale, il sistema delle Grandi Logge ha costituito un'alterazione della originaria fratellanza massonica. Nei decenni successivi alla formazione della prima Gran Loggia a Londra, numerose Logge, soprattutto nel nord dell'Inghilterra e in Scozia, non ne accettarono l'autorità e conservarono le antiche usanze.

[15] Si dice che fosse a capo dell’unica Massoneria Speculativa tra le quattro che si unirono il 24 giugno 1717.

[16] John Montagu, II duca John Montagu, Gran Maestro della Grande Loggia di Londra dal 1721-1723.

[17] https://it.wikipedia.org/wiki/Massoneria#La_Massoneria_inglese

[18] Walter Leslie Wilmshurst, nato a Chichesternel 1867, è stato iniziato in Massoneria nella Loggia di Huddersfield nel 1889, città nella quale si era trasferito per diventare un avvocato, per parecchio tempo è stato presidente della Huddersfield Law Society,     morì in Hudsrfield nel 1939.

[19] William Hogarth, “La Notte” (1736)

[20] Goethe aderisce alla Massoneria nella notte di San Giovanni del 1780, notte nella quale viene iniziato nella Loggia “Anna Amalia alle Tre Rose”, successivamente aderirà all’Ordine ancor più segreto degli “Illuminati”, con valenze più radicali anche dal punto di vista politico - contro ogni dispotismo ed i poteri assolutistici.

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